Le poesie

 

VECCHIA TELA 

 

Sul cavalletto

da tempo

malinconica guardi,

invocando colorate carezze.

Io compagno di solitudini,

ti farò bella come regina

per la stanza più cara.

Nei giorni senza tempo

t'ha vestita la terra

e il cielo.

Ora, sei lì ,

sulla parete

fino a ieri grigia.

Colori ed ombre

tutto è di me.

Solo,

nel silenzio ti contemplo

e ti riguardo

incredulo,

quasi non fossi mia.

 

 

 

IL MIO PRESEPE 

 

Il mio presepe

non è fatto di statue di gesso

e di cartone.

E' fatto di terra, di sassi, e di rovine.

Il mio presepe è grande,

è immenso:

va da Sarayevo a Mogadiscio,

da Bahia ad ogni altra terra ferita

dove la guerra comanda,

la fame consuma e la miseria annienta.

Nel mio presepe

dipinto di tutti i colori del mondo,

vi sono bimbi

che guardano indifesi e silenziosi.

O Signore!  Tu che venisti

per salvare il mondo,

tu che doni fiducia e perdono

e che dall'alto dei cieli

sempre volgi lo sguardo

a questa terra lontana

e martoriata dall'odio,

guarda:

guarda quegli angeli che in coro

cantarono la tua venuta

e che oggi,

tra le rovine della guerra

e tra le miserie delle "favelas",

piangono:

di quelle "fatiscenti" casupole

ogni anima piangono.

Ti prego,

accendi la luce

nei loro occhi innocenti

e con la stella cometa

guidali alla tua capanna.

Cercano soltanto

della pace il dono

e la dolce sensazione di una carezza,

per ritrovare il calore

di tutti gli affetti perduti.

 

 

 

SOLITUDINE

 

C’è grande festa

stasera qui nella piazza;

musica, suoni e canti

si confondono alle grida

dei bimbi che giocano

e alle voci di madri

che chiamano.

Io non vedo, non sento...

solo, in un mare di gente

che brulica intorno

ascolto il grido dei silenzio

che accompagna

i miei passi incerti.

Cammino nel buio

delle luci che abbagliano:

senza meta,

nel grande freddo

della solitudine, io cammino...

Poi, il mio sguardo

s'innalza lassù...

nel cielo immenso;

vedo la luna, sovrana,

luminosa e grande,

ma anch'essa sola e lontana.

 

 

 

NOSTALGIA  

 

C’è una pietra grande

lassù sulla montagna,

una pietra antica, secolare;

appesa alla roccia

riposa

tra il canto silenzioso della natura. 

Tante volte, fanciullo,

ho seduto li sopra,

guardavano lontano

i miei occhi di bimbo:

inseguivano il cammino del fiume

fin dove la terra

si confondeva col cielo.

Non c’è un nome o un segno a ricordo

su quell'antica pietra,

ma spesso con la mente

vi siedo e guardo lontano...

lontano nel tempo.

 

 

 

AMO TE POESIA

 

Amo te poesia,

amo le tue parole,

i tuoi versi,

le tue rime.

Amo te,

che racchiudi

sentimenti di speranza,

di abbandono, di passione.

Amo te poesia,

che dal silenzio nasci,

cresci e vivi in un mare

di eterne emozione.

 

 

 

NEL SILENZIO

 

Ho osservato

il tuo volto stanco

nella luce sbiadita

della notte.

ho ascoltato

il silenzio

dei tuoi sogni repressi,

nascosti

nel cassetto del tempo.

Ho preso la tua mano,

ho sentito i battiti

del tuo grande cuore.

Ho chiuso gli occhi

e nella pace più profonda

mi sono perso

nel tuo silenzio.

Sergio grilli

 

 

 

A MIO PADRE

 

lento passa il tempo,

cambiano le stagioni;

le foglie cadono

sui prati ormai sfioriti.

Tornerà presto Natale,

la neve coprirà l'arida terra;

solo tu non tornerai:

riposi sotto un gelido marmo

all'ombra dei cipressi

che ondeggiano alle carezze del vento.

Il sole, la luna e le stelle

vegliano il tuo sonno eterno.

Tornerà la primavera,

con i suoi fiori e i suoi colori,

solo tu non tornerai:

dall'alto segui il mio cammino

e in questo giorno

che più di ogni altro

avverto la tua mancanza,

il silenzio parla per te;

i pensieri corrono veloci

sul binario dei ricordi;

e lì, solo lì ti ritrovo.

Sergio Grilli

 

 

 

A LEONARDO

 

Ciao piccolo mio,

primo fiore del mio giardino,

ti aspettavo sai !?

Questa primavera

sembrava non arrivasse mai.

Ora sei qui,

con la tua piccola mano

hai preso con forza il mio indice,

come se volessi stringere un patto:

quello di camminare insieme

nei sentieri della vita.

Prometto io ci sarò,

seguirò il tuo cammino,

fin quando avrò forza,

se tu lo vorrai,

fin quando sarò io il bambino

che stringerà la tua mano,

fin quando lascerò la presa

e tu avrai imboccato la strada

che ti porterà lontano.

Buon viaggio Leonardo,

piccolo mio.

Sergio Grilli

 

 

 

A TE MAMMA

 

Quante volte avrei voluto dirti

quanto ti voglio bene.

Quante volte avrei voluto accarezzare

la tua testa bianca

il tuo viso ancora fresco e luminoso.

Quante volte avrei voluto

dedicare a te parole

che ti avrebbero fatto felice,

quelle parole tante volte pensate

e mai dette:

parole rinchiuse nei silenzi

dei miei abbracci e della mia presenza;

ma tu, che sai leggere

negli occhi e nell'anima

dei tuoi figli,

tu, che senti i battiti del mio cuore,

hai capito quanto ti voglio bene,

perché tu sei la mia mamma.

 

 

 

LA MIA ISOLA

 

E' piccola la mia isola,

c'è solo il verde

e il giallo delle ginestre fiorite

e intorno, un mare di spighe dorate.

Solo, immerso nella quiete,

inseguo il volo delle rondini

che disegna il cielo.

una nuvola bianca

attraversa l'orizzonte

e si dissolve coi colori del tramonto;

tra le montagne nascoste,

vedo la mia valle:

natali ormai lontani,

eco di sbiadite memorie.

... la voce del vento sussurra

parole all'orecchio della sera.

La notte s'avvicina

portando un leggero velo di malinconia.

 

Sergio Grilli

 

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